L’idea di scrivere questo testo nasce da un’esperienza realmente vissuta da un gruppo di sei ragazzi della profonda periferia nord della gran Milan tra i quali in quegli anni di fasto benessere, transitava tanta di quella droga manomessa che ne distrusse prematuramente la loro stessa esistenza. Parafrasando con una metafora quel periodo, potremmo dire: “eroina impura morte sicura” in quanto il prodotto naturale, per farlo aumentare di volume, veniva mescolato con varie polveri sintetiche che i ragazzi si iniettavano nelle vene e, di conseguenza, loro morivano e i mercanti di morte si arricchivano sulle disgrazie altrui. Il componimento narrativo è tratto da spunti veri, mentre i nomi dei personaggi e i riferimenti ai luoghi sono puramente casuali e di fantasia.