Attentato al Bargello
Nella notte di Santa Caterina tra il 25 ed il 26 novembre 1567, il Bargello (il capo della polizia dell'epoca) di Orvieto giunto a Castel Giorgio per arrestare l'oste del paese, fu preso a fucilate e ferito mortalmente da Petrino di Cruciano, bandito da Orvieto.
Nella notte di Santa Caterina tra il 25 ed il 26 novembre 1567, il Bargello (il capo della polizia dell'epoca) di Orvieto giunto a Castel Giorgio per arrestare l'oste del paese, fu preso a fucilate e ferito mortalmente da Petrino di Cruciano, bandito da Orvieto. Il carteggio della conseguente istruttoria penale svolta da Virgilio Cambio, auditore del Governatore, con l'ausilio del cancelliere Antonio Petragnano, viene utilizzato dall'autore come canovaccio per una ricostruzione storica di Castel Giorgio e delle vicende legate al suo fondatore: il vescovo di Orvieto Giorgio della Rovere. Una ricostruzione che, in alcuni casi, si spinge ad epoche precedenti quando l'intera zona era conosciuta con altri nomi.
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