Una panchina affacciata sull'oceano
Come l'orizzonte in copertina, così la vita della scrittrice, è andata storta ... e da questa inclinazione di piani esistenziali nasce una "seconda" vita dentro e fuori, una visione altra del mondo, un nuovo approccio nel quotidiano, un nuovo orizzonte ascensionale di eventi e vedute. La protagonista svela la sua visione della vita, facendo entrare il lettore dentro la sua anima.
Come l'orizzonte in copertina, così la vita della scrittrice, è andata storta ... e da questa inclinazione di piani esistenziali nasce una "seconda" vita dentro e fuori, una visione altra del mondo, un nuovo approccio nel quotidiano, un nuovo orizzonte ascensionale di eventi e vedute. La protagonista svela la sua visione della vita, facendo entrare il lettore dentro la sua anima. La morte di un padre per cancro: mesotelioma della pleura a causa dell'amianto e la separazione da un grande amore, sono i binari dove il treno della coscienza viaggia a diverse velocità in continui parallelismi con la cultura africana ed indiana. Una scrittura partorita dalla pancia e concepita dal-nel cuore, dona immagini a volte divertenti e grottesche, a volte penetranti e acute. La protagonista fonde fatti personali ed intimi con vissuti curiosi e accattivanti di culture "altre", sprofondando quando nel cuore del Vodoun, quando nella visione induista della vita. Dalla metafora di una guarigione fisica e spirituale il racconto si apre su scenari interiori e antropologici di ampio respiro, portando il lettore dentro temi di base dell'esistenza: vita e morte, amore e abbandono, maternità e creazione, incontro e separazione, lealtà e tradimento, dignità e compiacimento, identificazione e ricerca del sé.
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