Sotto la ruggine
Che cosa si sarà messa in testa quella vecchia e sporca città? Non ci vorrà mica venire a raccontare delle storie? Proprio lei, poi, che è sempre vissuta all'ombra delle ciminiere...Ma siccome tutti dicono che era una città d'acciaio, mentre oggi è un po' arrugginita, improvvisamente le è venuta voglia di parlare.
Che cosa si sarà messa in testa quella vecchia e sporca città?.Non ci vorrà mica venire a raccontare delle storie? Proprio lei, poi, che è sempre vissuta all'ombra delle ciminiere...Ma siccome tutti dicono che era una città d'acciaio, mentre oggi è un po' arrugginita, improvvisamente le è venuta voglia di parlare.
È, come dice il sottotitolo, una “piccola guida di una città industriale in tre storie”, che cercano di restituire un’anima alle radici d’acciaio di una città speciale. Una città che, nel Novecento, ha vissuto storie uniche e straordinarie. Come quelle della primissima industrializzazione a cavallo tra XIX e XX secolo, con protagonisti giovani immigrati, donne operaie, agitatori politici, avventurieri. Oppure di poeti “indigeni” che non sopportavano i cambiamenti e l’inquinamento e cercavano di allontanarsi dalla città, o di farla tornare come era prima. Infine, facendo sempre ricorso ad una narrazione collettiva, “Sotto la ruggine” racconta le storie della seconda guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra fino ai licenziamenti del ’53, cercando di entrare nell’animo dei personaggi e – solo attraverso di loro - in quello dei fatti e dei luoghi.
Un libro, dunque, che mescola cronaca e fantasia, cercando di ricomporre così una mappa narrante della città. I tre racconti di “Sotto la Ruggine” s’intitolano: “Con l’anima di fuori, ovvero la storia di Emma e Gildo”, “Le strade che portano via, ovvero la storia di Fulvio e Anastasio”, “La bicicletta del celerino, ovvero la storia di Spartaco”.
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