La lepre col cilindro
E' la storia di una ragazzina dei primi anni dell'Ottocento alle prese con la legge mai scritta dello stupro legale da parte dei potenti. Una legge che sanciva la proprietà non solo del lavoro ma anche della persona. Ribellarsi non avrebbe avuto alcun significato. Per migliaia di ragazze di allora, la storia finiva esattamente al primo capitolo.
Questo è un romanzo di formazione, seppure tardiva, di un'anima che scopre, al dunque, la necessità di non lasciarsi sopraffare dalla naturale malvagità delle consuetudini. E per questo, coerentemente, non si sottrae ad un destino inimmaginabile, affrontato con timorato coraggio e spavalda, audace cosapevolezza della propria e altrui decenza. Modello di cattolicità popolare, autenticamente ecumenica, rispettosa del sincretismo religioso col quale si trova a confrontarsi, il protagonista s'ostina ad oltrepassare, ora dopo ora, le soglie di tutte le case, come fossero, ognuna di esse, la sua Chiesa, rifiutando per sé, infine persino gli agi del Paradiso.
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